Hai sentito parlare del distanziamento sociale? Ora prova il distanziamento dai rischi

July 17, 2020 Corey O'Connor

Negli ultimi mesi, il distanziamento sociale ha avuto un ruolo di primo piano in quasi tutti gli aspetti della nostra vita personale e professionale. La maggior parte di noi lavora da casa. I genitori sono ben presto diventati insegnanti e assistenti a tempo pieno, senza smettere di occuparsi anche del proprio lavoro ufficiale. Anche una breve passeggiata per strada ha richiesto un’attenta pianificazione: Mascherina? Fatto. Igienizzante per le mani? Fatto. Le riunioni virtuali hanno sostituito gli impegni sociali.

È difficile immaginare quando – o se – la vita tornerà alla “normalità”; in ogni caso, il distanziamento socialefa ormai parte del nostro vocabolario. Ma non dobbiamo dimenticare il distanziamento dai rischi. Mentre il distanziamento sociale consiste nell’attenersi alle pratiche raccomandate per evitare di contrarre o diffondere il COVID-19, il distanziamento dai rischi è un promemoria che invita a seguire le migliori pratiche di sicurezza per mitigare i rischi di un attacco.

Il nuovo coronavirus ha modificato drasticamente anche il panorama dei rischi. Le aziende si sono affrettate a integrare nuove applicazioni e servizi per rendere possibile il lavoro da remoto. Le abitudini instaurate lavorando da casasono rischiose e mettono a repentaglio i sistemi aziendali critici e le informazioni sensibili. Ad esempio, secondo un recente sondaggio, il 77% dei dipendenti remoti si avvale di dispositivi di loro proprietà (BYOD)non gestiti e non sicuri per accedere ai sistemi aziendali. Il 66% dei dipendenti remoti utilizza strumenti di comunicazione e collaborazione che presentano vulnerabilità di sicurezza note, come Microsoft Teamse Zoom. . Nel frattempo, i cybercriminali opportunisti hanno aumentato i loro attacchi– dal prendere di mira i server RDPal lancio di ransomwaresofisticati – nel tentativo di sfruttare questo periodo di incertezze.

Per le aziende, la sfida è affrontare rapidamente e adeguatamente le esigenze legate all’infrastruttura e alla produttività nel modo migliore possibile, riconoscendo la necessità di distanziarsi dai rischi. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di proteggere gli accessi privilegiatiper gli utenti remoti sugli endpoint aziendali distribuiti.

Applicare il distanziamento dai rischi nella nuova normalitàSecondo CNBC,settori come quello tecnologico, finanziario o assicurativo hanno investito in strumenti di lavoro da remoto e non vi è alcuna indicazione che torneranno a lavorare col metodo precedente. Con l’aumento del numero di organizzazioni che estende a lungo termine la modalità di lavoro da casa, i team di sicurezza dovranno analizzare approfonditamente i programmi di sicurezza informatica esistenti e le relative priorità, per verificarne l’adeguatezza al panorama in continua evoluzione.

Abbiamo preparato una raccolta di risorse per aiutarti a delineare nuove strategie in grado di bilanciare in modo efficace sicurezza e produttività per preparare al meglio la tua organizzazione per il futuro.  Ti permetterà di implementare il distanziamento dai rischi nella tua organizzazione, in condizioni di massima sicurezza e responsabilità.

Dai un’occhiata al nostro Risk Distancing Resource Centerper scoprire perché la gestione degli accessi privilegiati (PAM) è uno dei modi più efficaci per proteggere le risorse critiche, le workstation e l’accesso remoto degli utenti. Esamina le migliori procedure, guarda i video informativi della serie “Chiedilo agli esperti” e approfitta delle versioni di prova del software e degli strumenti gratuiti CyberArk che possono aiutarti a identificare e mitigare le vulnerabilità legate ai privilegi all’interno del tuo ambiente.

Sei pronto a mettere in pratica il distanziamento dai rischi? Leggi alcuni dei nostri ultimi post sul blog, che ti guideranno nei tuoi prossimi passi:

 

 

 

 

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